FUORI DAL MONDO
Palazzo Medici Riccardi di Firenze, Italia. Curata da Marco Tonelli. 2023
“È su questa terra che gli uomini esercitano il potere e bramano ricchezze, gettando l’umanità nel caos e scatenando guerre fratricide”: così si legge nella mappa incisa intorno al 1580 dal cartografo Epichtonius Cosmopolites, la cosiddetta Mappa del Cappello del Giullare. Proprio ispirato da questa eccentrica immagine che parla di vanitas e follia degli uomini, Christian Balzano ha ideato il progetto espositivo Fuori dal Mondo, che vuole sollevare interrogativi sulla condizione del pianeta allo stato attuale, e soprattutto porre una domanda fondamentale: “Può l’identità storica e culturale di un luogo, di una comunità, essere completamente sconvolta e cambiata dalla convivenza con altre persone, con identità diverse?”.
Intorno a questa domanda si articola una mostra divisa in sei tappe, profondamente legate una all’altra, che potremmo chiamare vere e proprie stazioni della passione del mondo d’oggi: dal pluralismo della religione alla natura contaminata e contaminante, da continenti e bandiere intrecciate a confini critici, opere accomunate dall’uso del tessuto e della stoffa, un materiale che simboleggia con i suoi intrecci la pelle stessa e la carne delle nazioni in tutta la loro complessità geopolitica.
Fuori dal Mondo, pur riprendendo temi ricorrenti di Balzano, legati alla poetica della globalizzazione e critici dei confini, imposti e violenti, all’integrazione sociale o ai cambiamenti climatici, si sviluppa nelle sale di Palazzo Medici Riccardi come fosse il resoconto di un viaggio immaginario nel mondo reale, la rotta di un navigatore folle che si svolge sulla pelle del globo terrestre. Trascinati dalla corrente tumultuosa della contemporaneità, alle cui contraddizioni Balzano risponde sovvertendo fragilità e caos della globalizzazione in fragilità e bellezza dell’opera d’arte, gli spettatori possono e devono dare una loro personale risposta.
Iconiche ma anche frastagliate, realizzate con processi chimici e naturali allo stesso tempo (documentati peraltro con un video in mostra), ma anche progettate secondo attente ricostruzioni cartografiche, le opere di Balzano ribadiscono che seppure il presente che stiamo vivendo non dia alcuna rassicurazione né abbia decretato alcuna fine della storia, pur con tutte le sue incertezze e atrocità, è l’unica forza attiva a cui possiamo appigliarci per scongiurare il naufragio e tenere viva l’idea di mondo connesso in modi alternativi. La pratica dell’arte così come la concepisce Balzano e la figura stessa dell’artista come, probabilmente, quella di ogni artista si adattano perfettamente al timone di questa difficile e paradossale navigazione. Solo fuori dal mondo, infatti, il mondo apparirà nella sua fragilità e interezza.
Marco Tonelli
info@christianbalzano.com